Il Galilei di Pisa è «IL» Sistema Aeroportuale

Una mia riflessione sulla questione Toscana Aeroporti 

Il sistema aeroportuale toscano non potrà mai aspirare a divenire il terzo polo aeroportuale nazionale senza che il Galilei di Pisa possa dispiegare a pieno le sue enormi potenzialità.

Lo dicono i dati: Pisa ha 2 piste da quasi 3000 metri bidirezionali, ha superato nel 2017 i 5 milioni di passeggeri e guarda con fiducia al traguardo dei 7 milioni di passeggeri, gode di condizioni morfologiche e meteo favorevoli, che riducono al minimo i dirottamenti (a fronte dei 1200 annui di Firenze), è una delle principali basi Ryanair in Italia, con una flotta di 9 aerei, il redime del Galilei consente la realizzazione di un nuove piazzole per i voli intercontinentali.

Questo è il punto basilare ed irrinunciabile da cui partire!

Il presidente Rossi, che rappresenterà la Regione, nella conferenza dei servizi del prossimo 7 dicembre, in un  procedimento che non nasce ora, ma risale a più di 4 anni fa, è vincolato agli indirizzi che il Consiglio Regionale ha approvato il 25 novembre 2015 e che garantiscono le condizioni perché lo sviluppo del sistema aeroportuale toscano avvenga evitando la concorrenza tra gli scali di Pisa e Firenze, qualificando Firenze come city – airport con una potenzialità di 4,5 milioni di passeggeri e Pisa quale aeroporto intercontinentale, base dei voli low – cost, con una potenzialità di 7 milioni di passeggeri/anno.

Quindi, ogni struttura farà un mestiere, diverso dall’altra.

La risoluzione ribadisce la monodirezionalità della pista fiorentina, ma soprattutto pone il tema del potenziamento della linea ferroviaria Firenze – Pisa. Tra l’altro la sentenza del TAR Toscana ha cancellato dal Pit il riferimento alla pista da 2400 metri, per cui l’aeroporto di Firenze dovrà dotarsi di una pista utile ad incrementare i margini di sicurezza dei voli.

Quindi, il presidente Rossi ha un mandato preciso cui deve attenersi, così come, essendo la Regione azionista di Toscana Aeroporti, dovrà vigilare affinché gli investimenti programmati sul Galilei di Pisa, per 120 milioni di euro, vengano realizzati rapidamente.

Un mandato, quello affidato al Presidente Rossi, che è ben definito e vincolato, che non lascia spazio a interpretazioni e di cui è chiamato a rispondere al Consiglio, alla Toscana ed alle comunità locali.  Così come, la Regione ha l’obbligo di vigilare sul livello e la qualità dell’occupazione negli scali toscani, sui processi di esternalizzazione in corso, affinché non siano i lavoratori a pagare il prezzo più alto di scelte che discendono da direttive europee.

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