Geotermia: Serve responsabilità, questo Governo del ‘non fare’ gioca con il futuro dei territori

Geotermia e Toscana sono un binomio inscindibile. Geotermia significa: il 35% dell’energia elettrica della nostra regione, il 73% della produzione con le rinnovabili, circa 5mila persone occupate nell’indotto, centinaia di milioni di investimenti, diecimila utenti che utilizzano il teleriscaldamento, 30 milioni all’anno per le infrastrutture. La geotermia è una risorsa da tutelare e valorizzare al meglio contrariamente a quanto sembra fare l’attuale Governo con scelte sorde, insipienti, politicamente irresponsabili. Ho presentato questa mozione tre mesi fa, all’indomani dell’ipotesi proposta dal Ministero di Di Maio di escludere dagli incentivi per le rinnovabili nel decreto Fer1 la produzione di energia geotermica, era novembre. Avrei sperato, a questo punto, che potesse essere superata dal decreto Fer2 invece purtroppo non è così: ad oggi non è cambiato nulla e nonostante le richieste e gli appelli condivisi da amministratori, sindacati, imprese toscane, cittadini, non c’è stato il minimo cenno di inversione di marcia da parte del Governo.

Anzi, il quadro è ancora più preoccupante, allarmante e incomprensibile. Nel consiglio precedente abbiamo approvato una legge innovativa, che fornisce un quadro d’insieme dell’attività geotermica in un contesto di ulteriore impegno per la tutela dell’ambiente, per lo sviluppo tecnologico, per il rafforzamento delle ricadute economiche ed occupazionali nei territori. Una legge che fa scuola a livello nazionale e definisce un quadro di garanzia per gli investitori ed alza l’asticella in ordine agli impegni per i concessionari. In sede di Conferenza Stato-Regioni, la Toscana ha fatto la sua parte. Mentre questo Governo si sta qualificando sempre di più come l’esecutivo del ‘non fare’ o dello ‘sfare’, in questo caso, ad esempio, si sta giocando col fuoco perché gli incentivi sono uno strumento fondamentale: vanno a sostenere l’investimento iniziale per una durata di 7/10 anni; ogni megawatt è retribuito con 80euro; a fronte di 16,1 miliardi nel 2016 per tutte le rinnovabili, alla geotermia sono stati concessi nel 2017 95 milioni di incentivi.

Due grandi manifestazioni, quella di Larderello e quella di Santa Fiora, reiterate richieste dei sindaci (di ogni colore politico!), del mondo economico, dei cittadini – conclude il consigliere – non sono servite, ad ora, non solo a far cambiare idea al Ministro dello Sviluppo economico, o meglio al ‘Ministro della decrescita infelice’, ma nemmeno a trovare un momento di confronto con chi, in questa materia, è portatore di competenze e esperienze uniche. Ed è molto grave. Il confronto con i territori è indispensabile, tanto più in materie delicate e complesse come quella della geotermia. L’auspicio e l’appello che in qualche modo vogliamo mandare nuovamente dall’aula del Consiglio regionale è ad invertire la rotta. Insistere sulla strada intrapresa significherebbe per territori come la Val di Cecina, che da secoli convivono e vivono con questa risorsa, devastazione sociale ed economica.

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