Stop alla Toscana a due velocità Giani si prenda questo impegno

Ecco la mia intervista sul giornale Il Tirreno di qualche giorno fa

«Sì, mi candido, c’è molto lavoro da proseguire e nuove sfide da raccogliere», conferma così la sua ricandidatura a consigliere regionale Andrea Pieroni (Pd), già presidente della Provincia di Pisa.

Pieroni, quali i fronti di lavoro a cui si riferisce in modo particolare?
«La Toscana a due velocità è il tema prioritario, che tocca Pisa, la sua provincia e tutta la costa. Il candidato del centrosinistra Eugenio Giani si è fatto carico di questo tema. Confido che, da governatore, ne faccia la sua priorità».
 
Quali sono le questioni salienti?
«Infrastrutture ed aeroporto in primis. Il Galilei ha chiuso il 2019 con un -1,4% di passeggeri, mentre Firenze è oltre il 4%. Cosi non va. Pisa ha grandi potenzialità: partano subito gli investimenti da 65 milioni promessi da Toscana Aeroporti per portare Pisa a 7 milioni di passeggeri. Altrimenti si vanifica l’obiettivo degli 11 milioni di passeggeri del sistema toscano e si rischia di perdere tanti posti di lavoro. Pisa non può essere ostaggio di Peretola».
 
Cos’altro serve alla costa ed a Pisa in particolare?
«Oltre a treni più veloci e frequenti nella tratta Pisa-Firenze, serve adeguare la Fi-Pi-Li, ormai obsoleta per il traffico attuale. Trasformare la Bientinese da provinciale a bretella che colleghi autostrada e Sgc per una strada più sicura e funzionale».
 

 

Ma anche altri territori soffrono per strade malmesse.
«Vero, penso alla Valdicecina, un terzo del territorio provinciale, che soffre per strade vetuste, inadeguate. La 439, nel tratto del bivio Volterra-Saline, non può più attendere. La Regione deve incalzare Anas per fare i lavori necessari».
 
Poi il tema sicurezza dei territori.
«La Toscana va spedita: la Regione mette 50 milioni ogni anno per sicurezza idraulica ed idrogeologica. Lo Scolmatore e la foce armata, le casse di espansione realizzate, tra cui Roffia, sono presidi fondamentali: hanno contenuto il rischio anche nell’ultima piena dell’Arno».
 
E senza sicurezza non si attraggono nuovi investimenti produttivi.
«Per questo abbiamo finanziato nuovi studi idraulici per i comuni tra Pontedera e Fucecchio, al fine di aggiornare le carte e poter accogliere nuove attività conciarie che dal Veneto guardano al distretto conciario come modello per la depurazione».
 
Ulteriori spunti di lavoro?
«Il mio impegno si articola intorno a tre “E”. Economia: creare lavoro favorendo la crescita delle imprese, l’innovazione e la formazione tecnico-professionale. Ecologia: sviluppo sostenibile e compatibile con l’ambiente, puntando su economia circolare, che nel distretto conciario trova concreta attuazione. Energia: l’uso delle fonti rinnovabili e pulite è irrinunciabile. Abbiamo la geotermia, il 30% del fabbisogno energetico regionale, risorsa da valorizzare ulteriormente, anche per l’impatto economico della Valdicecina».
 
 
Quali le sfide future?
«Popolazione che invecchia e calo demografico stanno cambiando la struttura sociale della Toscana. Per questo il fondo per la non autosufficienza sarà più ricco di 3 milioni, passando da 55 a 58. Va implementato il programma GiovaniSì per sostenere i giovani nei percorsi di autonomia, di crescita umana e professionale».
 
Come giudica il governo leghista pisano?
« Vedo tanta confusione, prima il “commissariamento” Ziello-Ceccardi, poi la smania di voler demolire le buone cose fatte in precedenza, quindi la scarsa conoscenza della città».
 
A cosa si riferisce?
«Alla vicenda Leopolda, ad esempio. Non si può compromettere una realtà consolidata, fatta di sessanta associazioni che coinvolgono migliaia di persone. Sono realtà preziose, argini alla frammentazione e all’isolamento sociale, da sostenere e incentivare, altro che chiusura».
 
A maggio si vota anche a Cascina e il Pd non ha ancora un candidato…
«La Lega non ha convinto a Cascina, secondo comune della provincia. Ha vissuto di gesti-simbolo, come la sindaca Ceccardi sulla ruspa, e non ha lasciato traccia sulle prospettive future. La Ceccardi ha abbandonato la nave mettendosi in un porto sicuro, il Parlamento Europeo, lasciando la ciurma allo sbando. Pd e centrosinistra sono in ritardo, ma confido in una rapida proposta. Alla candidatura leghista di Cosentini serve contrapporre una figura capace di unire la più ampia coalizione possibile, coinvolgendo anche i 5 stelle». – V.L.
 
 
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