Geotermia, la battaglia della Valdicecina è la battaglia della Toscana

 

Siccome Toscana e geotermia sono un binomio inscindibile, l’abolizione degli incentivi sulla geotermia, decretata dal vicepremier Di Maio, è un attacco diretto e durissimo alla Toscana e alla ValdiCecina.

Insipienza o scelta voluta? Forse entrambe! L’eliminazione degli incentivi per la geotermia significa la morte di un vasto territorio, che attraversa le province di Pisa, Siena e Grosseto, se è vero come è vero che le ricadute economiche del settore valgono circa 300 milioni di euro e danno lavoro complessivamente ad altre 2mila persone! Bloccare la geotermia significa far arretrare la Toscana rispetto agli obiettivi di produzione dell’energia da fonti rinnovabili, se è vero come è vero che il 31% dell’energia elettrica consumata dai Toscani viene prodotta grazie alle centrali geotermoelettriche. Con cosa sostituiremmo il vapore? Con il petrolio, con il gas?

E’ paradossale poi che, nel mentre il Movimento Cinque Stelle si fa paladino di politiche volte alla riduzione dell’impatto ambientale, comprometta proprio il futuro della geotermia, che è fonte di energia rinnovabile e sicura, gestita e valorizzata da 200 anni. Il mix tra fine degli incentivi e scadenza delle concessioni prevista al 2024 rischia di essere letale proprio per quella Toscana interna sulla quale si vuole investire per arginare spopolamento, invecchiamento,  desertificazione dei servizi e disoccupazione.

Chiudere la geotermia vorrebbe dire il venir meno di 30 milioni di euro annui ai Comuni dell’area tradizionale per lo sviluppo dei territori geotermici, destinati ad opere pubbliche ed infrastrutture con la regia del Cosvig.

ARPAT ha ribadito più volte, sulla base di campionamenti ed indagini, che la geotermia non causa danni alla salute, anzi capta e riduce le emissioni naturali di CO2 che si manifestano spontaneamente, facendola diventare una risorsa.  

L’attività geotermica è incubatore di know-how, ricerca, innovazione, per cui la geotermia nel mondo è rigorosamente made in italy, anzi made in Valdicecina.

In assenza di un ripensamento del governo, risulterebbe forse inutile il lavoro, che stiamo facendo in consiglio regionale per approvare – entro l’anno – una nuova legge sulla geotermia che dia certezze e garanzie ai soggetti industriali, al tessuto economico, ai lavoratori, a tutti i cittadini.

Nelle priorità di fine legislatura la maggioranza di governo vede la Toscana come “Polo europeo per la geotermia”. Confidiamo quindi in un ripensamento ed in una modifica del decreto da parte del Ministro Di Maio e di tutto il governo. In caso contrario la battaglia della Valdicecina diverrà presto la battaglia di tutta la Toscana, che vedrà mobilitate le comunità di quel territorio a partire dalla manifestazione annunciata per il prossimo 1 dicembre.

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